domenica 16 gennaio 2011

ARLUNO Addio Monica e Andrea, due lutti nel Magentino

ARLUNO Una comunità in lutto sabato per i funerali di Monica Savio, la 36enne massacrata dall'ex fidanzato Roberto Cecchetti di 28 anni e lasciata agonizzante fino alla morte, domenica sera nel parco di via Mazzini, a poche centinaia di metri dal centro. A Corbetta lacrime e dolore per un altro funerale. Quello di Andrea Garbini, il 31enne morto martedì scorso in un incidente sul lavoro. Tantissime persone hanno raggiunto la chiesa parrocchiale di Arluno strapiena dove il parroco don Angelo ha celebrato la messa. "Spesso in televisione assistiamo a fatti di cronaca terribili – ha detto il sacerdote – ci sembrano così lontani che siamo tentati di metterci al riparo, come se non fosse roba di casa nostra". In chiesa c'erano i parenti stretti, i colleghi di Monica, gli amici, ma anche persone che non l'avevano mai vista e hanno voluto comunque partecipare ai suoi funerali. Centinaia di persone si sono messe in fila per apporre una firma sul registro all'ingresso della parrocchia.  


"La conoscevo da piccola perchè è cresciuta ad Arluno – diceva una signora in lacrime – ero fuori dalla chiesa quando si è sposata e adesso assisto al suo funerale. La vita ci riserva anche queste tremende sorprese". Ha parlato dell'accaduto il parroco durante l'omelia: "Non sprofondiamo nei sentimenti di odio e vendetta. Monica, aiutaci a capire che la vita è un dono grande". Alla fine della cerimonia ha preso la parola il sindaco Luigi Losa: "Esprimo il dolore vivo e sincero della comunità e la vicinanza alla famiglia di Monica – ha commentato il primo cittadino – E' la crisi di valori e di sentimenti che sta alla base di questo delitto. Anche da una tragedia simile possiamo imparare qualcosa. Dobbiamo, insieme, lavorare per ritrovare quei valori andati perduti perchè sostituiti dalla ricerca spasmodica di successo e benessere". Arluno riprenderà a vivere già da oggi, ma nei ricordi di tutti rimarrà sempre il ricordo di una sciagura forse evitabile. Il paese piange insieme a tutti i comuni confinanti, a cominciare da Corbetta dove viveva il presunto assassino. "La nostra società è fatta di maschere di carta pesta – ha concluso il Sindaco – il mio è un invito laico a tornare a seguire, con convinzione, i Comandamenti. Aiutaci, Monica, a migliorare la società in cui viviamo".

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